• restauro piani interrati
  • Fabrizio Milesi
    Roberto Capitini
  • 2010
  • Perugia

Palazzo Millotti, già Montesperelli, sorge in una delle zone più alte del centro storico di Perugia e dalla sua posizione, incastonato in un’aggregazione urbana dalle forme allungate ed organiche, domina le contigue Piazza Piccinino e Piazza Biordo Michelotti, quest’ultima posizionata a quota più alta rispetto alla prima e

dalla quale si accede ai piani residenziali dell’edificio.

Nella differenza orografica tra le due piazze si sviluppa la parte sotterranea del palazzo che con successioni alternate di spazi compressi e dilatati si svolge su tre differenti livelli di calpestio per una superficie complessiva di 320 mq. Il recupero di questi locali, la cui nuova funzione sarà quella di ospitare eventi

pubblici e privati, completa l’intervento di riqualificazione dell’intero edificio, iniziato nel 2004 con il restauro dei quattro piani residenziali superiori.

L’intervento progettuale si concreta nella logica della stratificazione che viene declinata negli ambiti formali, materiali ed organizzativi dei nuovi elementi architettonici. Questi sono pensati non come presenze isolate ma come frammenti di un volume architettonico virtuale che, inserito all’interno di quello esistente, cerca di ricucire, in una continuità di narrazione, gli episodi spaziali e materici di valore storico.

La salvaguardia dello spazio, così come quella delle materie e delle matrici edilizie prima ancora di essere opera manuale è intervento concettuale e proprio per questo gli elementi esistenti acquistano nuova vita solo in relazione a quelli di progetto, che si individuano rispetto ai primi come presenza complementare, mai mimetica ma a-prioristicamente mantenuta distinta.

Nuovi piani, nuovi volumi, nuove materie e la presenza, ora diffusa ora puntuale, della luce si sovrappongono e si alternano con l’apparato esistente dell’edificio, esaltando il rapporto percettivo dell’insieme, in quella sorta di caleidoscopica sobrietà di accostamenti e giustapposizioni che è il filo comune tra tutti gli ambienti che compongono questo nuovo polo per eventi.